La nascita

Vincenzo De Marco nasce nel 1928 in Calabria e, giunto a Roma con la famiglia, comincia a lavorare prima alla bottega di un idraulico e poi nell’unica fabbrica di ceramica della città l’Arcero e collabora con diverse ditte romane per la progettazione tecnica di impianti dalle più svariate applicazioni.

In quegli anni nella Roma del dopoguerra i forni sono ancora a legna, il materiale refrattario non esiste, non ci sono strumenti per realizzare la ceramica e mancano soprattutto i soldi e la materia prima, l’argilla. Vincenzo gira mezza Italia per cercare le terre, visita decine e decine di fabbriche che fanno le tegole e trova la prima creta buona nel Lazio alle cave tra Orte scalo e Orte paese.

 

I primi lavori

Nonostante le difficoltà del dopoguerra Vincenzo prende i primi appalti tra cui un lavoro importante per l’Istituto d’Arte di Sassari. I clienti e l’attività aumentano e negli anni 60 Vincenzo si ingrandisce e con il nome Forni De Marco si trasferisce in Via dell’Acqua Bullicante.

I forni De Marco vengono realizzati non solo per centinaia di istituti d’arte, ma anche per la ThyssenKrupp negli stabilimenti di Terni, per il Centro Sviluppo Materiali a Castel Romano (Roma), Terni e Genova, i dipartimenti di Mineralogia, Fisica, Ingegneria Chimica dell’Università La Sapienza di Roma, il dipartimento di Metallurgia dell’Università di Cassino, il dipartimento di Scienze Ingegneria Civile dell'Università Roma Tre, i dipartimenti di Scienze e Tecniche Chimiche, Biologia, Ingegneria Meccanica, dell’Università di Tor Vergata, Enea di Frascati (Roma), Enea loc. Casaccia (Roma).

 

Gli anni cinquanta

Negli anni cinquanta Roma era il centro nevralgico dell’arte. Osservazione, sperimentazione, tecnica, eclettismo: le doti di Vincenzo si fanno presto conoscere nel mondo degli artisti.

Assenza, Caruso, Cascella, Ceroli, Consagra, Ettorre, Fazzini, Gheno, Lombardi, Manzù, Marinangeli, Meli, Mileto, Mazzacurati, Placidi, Sarti e Spadini si passano la parola e uno ad uno si rivolgono alle Officine De Marco per progettare, studiare e discutere insieme come realizzare i forni con forme, dimensioni e sistemi di cottura che soddisfino le loro esigenze.

E anche grazie ai forni di Vincenzo realizzano opere meravigliose.

Il passaggio

Luigi, il primogenito di Vincenzo entra nell’attività del padre negli anni ottanta e apporta un grande rinnovamento.

Dopo anni di apprendistato, si specializza in ceramica e decide di aprire nel 1996 il primo punto vendita De Marco per poter andare incontro alle esigenze dei clienti  più affezionati che una volta acquistato il forno chiedono anche i materiali per la lavorazione della ceramica.

La storia della De Marco è soprattutto la storia di un uomo, Vincenzo che grazie al suo innato ingegno e un’inesauribile tenacia da oltre mezzo secolo realizza forni perfetti che, una volta aperti a fine cottura restituiscono agli occhi stupefatti dell’artista la sua ceramica trasformata in meravigliosa opera d’arte.

La svolta

La svolta arriva nel 1950 in occasione della prima Fiera Campionaria di Roma grazie all’incontro fortuito con il direttore della più grande fabbrica di forni elettrici europea con sede nel nord Italia che intravede in Vincenzo De Marco una sorprendente inventiva e un’eccezionale abilità tecnica.

La multinazionale del nord affida a questo giovane la realizzazione dei primi forni elettrici della città ed è così che nel 1951 Vincenzo mette su un’officina a via Monti della Farnesina con il nome Offmec, Officine Meccaniche.

Oggi

Oggi la Forni De Marco è considerata leader nel settore della realizzazione di forni elettrici per ceramica.

Luigi e Vincenzo continuano a lavorare insieme, ha realizzare forni di prima scelta, ma il genio di Vincenzo e Luigi non si ferma e negli anni hanno brevettato e realizzato diverse altre opere e brevetti. tra queste ci piace ricordare il gassificatore per il trattamento dei rifiuti che oltre a distruggere i vari tipi di rifiuti, e non avere emissioni in aria di sostanze inquinanti, si possono avere anche dei risparmi energetici non indifferenti.